Quale uomo?


 

«Il problema che mi pongo non è di sapere se l’uomo sarà o non sarà felice, prosperoso e bene al riparo. Io mi chiedo innanzitutto quale uomo sarà prosperoso, al riparo e felice. Perché ai miei bottegai arricchiti che l’agiatezza gonfia di superbia preferisco il nomade che fugge incessantemente e insegue il vento, poiché egli diventa migliore di giorno in giorno servendo un signore così vasto. Se fossi costretto a scegliere e sapessi che Dio rifiuta al bottegaio la propria grandezza e la concede soltanto al nomade, immergerei il mio popolo nel deserto. Perché desidero che l’uomo emani la sua luce. Poco m’importa che il cero sia grosso. Solo la fiamma mi dà la misura della sua qualità».

(Antoine de Saint Exupéry, Cittadella)